Leggi il nostro articolo pubblicato sulla rivista Casa & Clima.
I progettisti hanno come principale compito quello di concretizzare le esigenze del loro cliente elaborandole attraverso competenza e talento.
Ogni progetto è come una creatura nata dalla mente di chi lo ha pensato, e modellato dalle condizioni esterne (le richieste del committente, il luogo, le normative, lo stato di fatto, ecc.).
La sfida più grande è quella di rendere poi reale il progetto, di vederlo realizzato, di poterlo toccare con mano. Si tratta di una sfida perché dal momento in cui il disegno su carta deve trasformarsi in realtà entrano in gioco molteplici attori.
L’architetto deve coordinarsi con loro, deve dirigere un’orchestra e, se anche uno solo dovesse stonare, si rischia di compromettere l’intero concerto.
Negli ultimi anni, in seguito allo sviluppo tecnologico che ha anche coinvolto gli spazi del vivere, si sono molto diffusi gli impianti che hanno il ruolo fondamentale di migliorare la qualità della vita di coloro che abitano lo spazio coniugando anche aspetti legati al rispetto ambientale e all’ecologia che meritano ora più che mai una grande considerazione.
Gli impianti tecnologici invadono, dunque, gli ambienti e i progettisti devono tenerne conto per riuscire a integrarli perfettamente e ottenere un risultato finale che sia in linea con l’idea di progetto, con le esigenze del cliente, con l’estetica e la funzionalità dell’impianto stesso.
Gli impianti possono essere collocati a soffitto o a parete e raramente si trovano spazi da adibire esclusivamente ad essi. Sarà necessario, invece, fin dalle prime fasi del progetto, prenderli in considerazione, in collaborazione con gli specialisti, per inserirli e gestirli al meglio dal punto di vista della collocazione e della chiusura. Non sono quindi aspetti che possono essere completamente delegati, ma devono far parte del progetto, e dell’idea di progetto, fin dall’inizio. Diversamente, si rischierà di dover trovare soluzioni di fortuna solo dopo o addirittura solo in cantiere.
Prima di tutto dobbiamo fare una distinzione tra impianti verticali, quindi a parete e impianti orizzontali, quindi a soffitto.
In quanto, al di là della tipologia di impianto, cambia anche la chiusura da utilizzare.
La consapevolezza di questa differenza e la scelta corretta della chiusura da utilizzare fin dalle fasi iniziali del progetto andrà tutta a vantaggio dei progettisti che potranno avere il controllo anche di questo tipo di dettaglio senza lasciarlo totalmente nelle mani dell’impresa che esegue i lavori. Una chiusura poco funzionale o esteticamente difettosa, rischia di diventare l’unico neo di un progetto.
Per acquisire consapevolezza sarà indispensabile conoscere le tipologie di impianti, i sistemi di chiusura giusti per chiuderli e le considerazioni da fare per effettuare la scelta migliore.
Quali sono le situazioni dentro casa o in altri ambienti, anche esterni, che necessitano una chiusura per nascondere un impianto a parete? Ecco alcuni esempi specifici:
- contatori
- centraline della domotica
- valvole
- utenze
- collettori
- derivazioni elettriche
- umidificatori
- deumidificatori
- ventilazione meccanica controllata (VMC)
- condizionatori (CDZ)
- pompe di calore
- boiler
Gli impianti a parete, non potranno essere chiusi con una botola (come spesso erroneamente si pensa) ma necessitano di un altro sistema. Tutti i professionisti del settore hanno sentito parlare degli sportelli filo muro costituiti da un telaio in alluminio e un’anta. A differenza della botola, l’anta non è estraibile con un solo movimento. Proprio per questo risulta comoda laddove si deve accedere all’impianto per regolarlo, azionarlo o manutenerlo, basterà aprire l’anta, lavorare all’impianto e richiuderla. Se l’anta fosse estraibile con un solo gesto, come la botola, si andrebbe a creare una certa difficoltà al momento dell’estrazione. Infatti, quando si tratta di impianti a parete, si parla di situazioni che potrebbero necessitare anche di un intervento da parte di una persona “comune”, ovvero non del mestiere, non un impiantista per intenderci.
Cosa sarà importante considerare nella scelta dello sportello o anta filo muro?
- Le dimensioni disponibili: gli impianti possono anche essere molto grandi.
- I tempi e la facilità di posa in opera: il tempo è fondamentale, come la semplicità di posa; non tutti i sistemi proposti sul mercato si posano allo stesso modo e spesso i posatori si trovano in difficoltà a causa di limiti tecnici, una posa lunga è anche sintomo di risultati estetici poco soddisfacenti e avrà un impatto sull’organizzazione e sui costi.
- I materiali: nel caso degli impianti materiali come l’MDF non sono ideali a causa della pesantezza in caso di dimensioni considerevoli e nel caso di necessità di far passare l’aria non sarà possibile forare o fessurare l’MDF. Inoltre, spesso con gli impianti si generano variazioni di umidità e temperatura e l’MDF non è particolarmente stabile. Un materiale specifico per gli impianti è il composito di alluminio che coniuga la possibilità di grandi dimensioni con l’efficienza in presenza di impianti.
Gli impianti a soffitto, a differenza di quelli a parete, vanno chiusi con una botola d’ispezione, che nasce proprio per essere posata in orizzontale ed è costituita da un telaio in alluminio da posare sul controsoffitto e un’anta.
Gli impianti a soffitto possono ad esempio essere:
- impianti di aria condizionata canalizzata (CDZ)
- ventilazione meccanica controllata (VMC)
- umidificatori
- deumidificatori
Si tratta di impianti tecnologici che necessiteranno periodicamente di interventi di manutenzione da parte degli impiantisti.
Cosa sarà importante considerare nella scelta della botola d’ispezione?
- Le dimensioni disponibili: bisognerà prevedere aperture sufficientemente grandi per permettere eventualmente anche la rimozione dell’intero macchinario in caso di guasti. Diversamente si sarebbe costretti a demolire impiegando tempo e ulteriori risorse e generando anche uno spreco notevole.
- I tempi e la facilità di posa in opera: anche in questo caso il tempo è fondamentale, come la semplicità di posa. L’impatto di questi aspetti si verifica sul risultato finale ma anche sull’organizzazione di tutto il cantiere e infine sui costi.
- I materiali: normalmente le botole sono associate al cartongesso. Tuttavia nel caso di impianti di botole di grandi dimensioni il cartongesso non è indicato per diversi motivi. Rischia di imbarcarsi, diventa molto pesante e difficile da manovrare. Bisogna considerare ancora una volta il tempo di posa dato che l’anta in cartongesso necessita di essere stuccata e su botole grandi e numerose questo inizia ad avere un grande impatto a livello di gestione del cantiere. Un’opzione interessante è rappresentata dall’anta in composito di alluminio che non necessita di alcuna stuccatura e resta leggera nonostante le dimensioni.
- L’anta estraibile in maniera semplice anche da un solo operatore: questo aspetto viene spesso sottovalutato. Ma quando l’impiantista lavora a soffitto si trova in una situazione già complessa in partenza. Al momento delle ispezioni dovrà poter rimuovere l’anta per lavorare con agio ed evitare che penzoli nello spazio. Dovrà poter aprire l’anta della botola senza problemi e anche da solo.
In definitiva, al giorno d’oggi i progettisti dovrebbero restare aggiornati sugli impianti e prenderli in considerazione come parte integrante del loro progetto, anche in un’ottica a lungo termine.
Ci si potrà certamente affidare alle imprese che eseguono i lavori, ma sempre restando consapevoli di tre aspetti fondamentali per il progetto ma anche per i fruitori dello spazio:
- Un’estetica impeccabile. Generalmente le botole e le ante danno fastidio, nel senso che chiudendo impianti, gli utilizzatori dello spazio preferirebbero che si vedessero il meno possibile. Sarà quindi essenziale proporre un prodotto che dopo la posa non si noti, con una finitura senza crepe e duratura nel tempo.
- L’efficienza nel tempo. Garantire la massima performance e funzionalità per non avere problemi in futuro quando sarà il momento di aprire l’anta o la botola per intervenire sull’impianto.
- La sicurezza: soprattutto quando si parla di impianti e botole di grandi dimensioni, si deve tenere conto della sicurezza avendo la certezza di aver scelto dispositivi che non rischiano in alcun modo di creare danni specialmente in fase di ispezione.