Estetica e sicurezza. Due lati della stessa medaglia quando si parla di chiusure per impianti tecnologici.
Quando parliamo di chiusure per impianti, uno dei primi pensieri e obiettivi è quello di nasconderli con una chiusura adeguata per risultare poi invisibile.
Quindi si ragiona prima di tutto in termini di estetica.
Tuttavia, accanto a questo aspetto estremamente importante, ce ne sono altri due da non sottovalutare.
Funzionalità
Le botole devono funzionare. Devono fare bene il loro lavoro di chiudere e nascondere un impianto lasciandolo allo stesso tempo facilmente ispezionabile (non a caso parliamo di botole d’ispezione).
Sicurezza
Durante le fasi di apertura e chiusura della botola, durante un intervento di manutenzione dell’impianto, gli operatori devono poter lavorare in maniera sicura, senza il rischio di caduta della botola, di rottura degli elementi che la costituiscono e di danni alla finitura intorno all’apertura.
Iniziamo ad approfondire quindi i tre aspetti: estetica, funzionalità e sicurezza che sono connessi tra loro e in realtà dipendono tutti da come è fatta la chiusura.
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Dal punto di vista estetico vogliamo in sostanza un risultato senza difetti (zero crepe + tutto allineato).
Come si fa ad ottenerlo e quali problemi si possono riscontrare normalmente?
Per un’estetica impeccabile serve un prodotto facile da installare (se si posa bene, significa che è stato progettato bene e che porterà a un risultato finale ottimale).
Per un’estetica impeccabile serve, quindi, una chiusura che sia stata progettata da chi conosce le fasi di posa (come si inserisce il telaio? Come si fissa? Come si stucca? Come evitiamo le crepe angolari? Come evitiamo le crepe lineari? E l’anta?).
Normalmente, le botole che vengono usate sono quelle in cartongesso, e sono le solite botole di vent’anni fa (un telaio a L tenuto insieme da precarie L metalliche, un’anta in cartongesso, un cricchetto di plastica, nessun sistema di cerniere affidabili e stabili). E allora come pretendiamo di ottenere un’estetica impeccabile?
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Dal punto di vista funzionale vogliamo un’anta che si apra facilmente, che si chiuda facilmente, che sia estraibile facilmente, che permetta di lavorare senza pensieri in caso di interventi sull’impianto.
Tutto questo è possibile se gli elementi di minuteria della botola sono stati progettati appositamente.
Normalmente vengono usati elementi da ferramenta che sono stati semplicemente montati sul telaio e sull’anta. Per questo ci si ritrova con sistemi di chiusura rotti, con ante che faticano a richiudersi, che non restano allineate, ecc.
Nel caso delle botole in cartongesso le dimensioni sono limitate e nonostante si tenti di realizzarle in dimensioni superiori a quelle considerate standard, i rinforzi improvvisati non garantiscono affatto la stabilità e solidità della botola.
Qualcuno ha tentato di superare le botole in cartongesso proponendo grandi aperture per impianti a soffitto con ante di materiali diversi.
Peccato che si tratti di sportelli pensati per essere installati a parete e che vengono proposti per chiusure a soffitto, fingendosi botole.
Il risultato?
Un telaio ingombrante e difficile da posare. Anta NON ESTRAIBILE IN UN SOLO GESTO.
Si tratta di un difetto enorme dato che per ispezionare un impianto l’anta DEVE ESSERE ESTRAIBILE, altrimenti si creano situazioni difficili da gestire con ante che restano a penzoloni ingombrando lo spazio sottostante . Con questo genere di aperture, inoltre, il caso a doppia anta prevede due ante che si aprono una da un lato e una dall’altro. Va da sé che si viene a creare una specie di tunnel in mezzo al quale chi lavora all’impianto si deve infilare, con non poche conseguenze in termini di comodità e funzionalità.
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Dal punto di vista della sicurezza, si desidera una chiusura che faccia dormire sonni tranquilli i fruitori dello spazio e che non diventi un incubo da gestire per gli operatori tecnici.
Mi è capitato di gestire situazioni di emergenza con clienti che avevano scelto:
– chiusure improvvisate dai falegnami, che hanno iniziato a deformasi creando una situazione di sicurezza precaria per chi viveva quegli spazi
– botole in cartongesso, complicate da chiudere e riaprire in caso di bisogno, che generavano preoccupazione per i cristalli del bagno ma anche per gli abitanti di casa che si chiedevano che avrebbe retto nel tempo.
Come fare allora?
Basta scegliere con cura e attenzione le chiusure, senza dare per scontato nessuno di questi aspetti.
Ti propongo di considerare seriamente la nostra GIGAbotola, che è stata progettata appositamente per chiudere i grandi impianti (non ha nulla a che fare con le botole in cartongesso o con gli sportelli a soffitto che si fingono botole).
Vuoi, dunque, continuare e rivivere i soliti problemi o lasciarteli alle spalle dando la giusta importanza alle chiusure per impianti?
Se la risposta è la seconda, scopri la GIGAbotola.